Studioso brasiliano: doppiopesismo Usa sulla questione dell'origine del nuovo coronavirus

(CRI Online)venerdì 13 agosto 2021

Sin dallo scoppio dell'epidemia Covid-19 gli Usa hanno adottato comportamenti sbagliati per contrastare l'avanzata del virus, scaricando sugli altri le proprie responsabilità derivanti da provvedimenti fallimentari nel rispondere alla pandemia. Gli Usa hanno continuato a diffondere voci false sul virus cercando di gettare la responsabilità sulla Cina. Tuttavia la Cina ha sempre presentato il suo atteggiamento aperto, trasparente e responsabile, pubblicando i dati e le informazioni sui suoi casi di infezione e ricevendo l'indagine dell'OMS sul proprio territorio.

Le forze anticinesi con a capo gli Usa non accettano la conclusione scientifica dell'OMS, e ancora promuovono vigorosamente la cosiddetta "seconda ricerca sull'origine del virus".

Di recente, Marcos Cordeiro Pires, professore della scuola di Relazioni internazionali dell'Università Statale Paulista, nel corso di un'intervista concessa ad un giornalista di CMG, ha affermato che il comportamento degli Usa nella ricerca sull'origine del nuovo coronavirus riflette il loro vano tentativo di politicizzare le questioni scientifiche e il loro solito approccio a "doppio standard" negli affari internazionali.

Marcos Cordeiro Pires ha detto: "Questo è un problema molto serio: mentre gli Stati Uniti chiedono ad altri di dimostrare qualcosa di impossibile, ostacolano anche le indagini sui propri laboratori: questo è un tipico atto di egemonia. Gli Stati Uniti vogliono "stabilire regole" per altri paesi del mondo ma che loro stessi non rispettano".

Pires ha anche affermato che la tracciabilità del virus è importante, ma anche che al momento attuale la comunità internazionale ha bisogno di maggiore trasparenza e solidarietà, e che purtroppo i Paesi occidentali hanno fatto poco in questo senso.

(Web editor: Xiang Shizhen, Renato Lu)

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