Il governo dello Xinjiang smentisce le menzogne dell'Occidente sui diritti umani

(Quotidiano del Popolo Online)martedì 12 ottobre 2021
Il governo dello Xinjiang smentisce le menzogne dell'Occidente sui diritti umani
Scatto aereo mostra un trattore a guida autonoma che semina cotone nella cittadina di Yaha, regione autonoma uigura dello Xinjiang. (23 marzo 2018 - Xinhua)

L'11 ottobre il governo della regione autonoma uigura dello Xinjiang ha smentito con prove e fatti le menzogne inventate da Stati Uniti e altri paesi occidentali sui diritti umani nella regione.

Durante la recente 48esima sessione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, alcuni paesi occidentali hanno avanzato accuse infondate contro la Cina su questioni relative allo Xinjiang, basate su disinformazione, voci di corridoio e bugie, ha affermato Xu Guixiang, portavoce del governo regionale, in una conferenza stampa a Beijing.

Secondo Xu, questi paesi hanno usato i "diritti umani in Xinjiang" come il pretesto per interferire negli affari interni cinesi.

Le cosiddette "violazioni di massa dei diritti umani" si basano su informazioni false e storie unilaterali e hanno lo scopo di incastrare la Cina.

La conferenza stampa ha invitato rappresentanti dell'opinione pubblica dello Xinjiang a presentare in connessione video, prove evidenti dei progressi compiuti sul campo dei diritti umani nella regione.

Memet Jume, vicepresidente dell'Istituto islamico dello Xinjiang e imam della moschea Id Kah a Kashgar, ha mostrato una targa della moschea, confutando la menzogna pubblicata sull'account social dell'ambasciata statunitense in Cina, secondo cui la "targa di oltre 100 anni" sarebbe sparita a causa della "repressione dell'Islam da parte del governo cinese nello Xinjiang".

Ma in realtà, la targa, che ha avuto origine nel 1982, è andata incontro ad alcuni lavori di riparazione ed è stata spostata dall'ingresso della moschea a un muro esterno della sala di preghiera principale, dove è al riparo sotto un baldacchino, ha riferito l'imam.

Raccontando le proprie esperienze di vita e le proprie storie tramite collegamento video, i rappresentanti di Aksu e Hotan hanno anche denunciato le bugie del "lavoro forzato" nelle piantagioni di cotone, nonché le "violazioni dei diritti e degli interessi delle donne delle minoranze etniche".

Lo Xinjiang è un campo di battaglia cruciale nella lotta al terrorismo e all'estremismo in Cina. Dal 1990 al 2016, lo Xinjiang è stato teatro di violente attività terroristiche che hanno causato numerose vittime e perdita di proprietà.

Attraverso una serie di misure, inclusa la creazione di centri di istruzione e formazione professionale, lo Xinjiang ha ottenuto importanti progressi nella lotta al terrorismo. La regione non ha segnalato attacchi terroristici per più di quattro anni.

Xu ha poi affermato che "la comunità internazionale non si è fatta ingannare dalle menzogne disseminate da alcune nazioni".

Alla 48esima sessione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, il Pakistan ha, infatti, rilasciato una dichiarazione congiunta a nome di 65 paesi a sostegno della Cina.

Sei stati membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo hanno anche pubblicato una lettera congiunta a sostegno delle posizioni della Cina. Più di 20 paesi hanno espresso il loro sostegno alla Cina nelle loro dichiarazioni.

In totale, quasi 100 paesi hanno espresso la proprria comprensione e il proprio sostegno alle politiche e alle posizioni prese dalla Cina riguardo lo Xinjiang, ha affermato Xu.

"Queste voci razionali mostrano a pieno il supporto della comunità internazionale."

(Web editor: Liu Dong, Renato Lu)

Foto