"Incidente del Golfo del Tonchino": gli Stati Uniti fabbricano l'inganno per intensificare la guerra

(Quotidiano del Popolo Online)venerdì 12 novembre 2021
(Caricatura/Lu Lingxing)

L'"incidente del Golfo del Tonchino" fu una bufala elaboratamente inventata dagli Stati Uniti, che portò all'escalation generale della guerra del Vietnam.

Il 4 agosto 1964, l'allora presidente degli Stati Uniti Johnson fece un discorso sostenendo che quello stesso giorno le navi da guerra statunitensi erano state attaccate da motosiluranti dalla Repubblica Democratica del Vietnam nel Golfo del Tonchino e che c'era stato un "conflitto armato" tra le due parti. Successivamente, il Congresso degli Stati Uniti approvò la cosiddetta "Risoluzione del Golfo del Tonchino", consentendo a Johnson di adottare le corrispondenti misure contro l'"attacco".

Tuttavia, l'"Incidente del Golfo del Tonchino" fu completamente fittizio, e nel 2005, l'Agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti pubblicò un rapporto che ammetteva che era "molto probabible" che il 4 agosto 1964 non ci fossero navi da guerra della Repubblica Democratica del Vietnam nelle vicinanze di quelle statunitensi.

Secondo gli archivi della Marina degli Stati Uniti, i due cacciatorpediniere statunitensi spararono quasi 400 proiettili di artiglieria e 5 bombe di profondità quel giorno, ma in realtà questi proiettili di artiglieria non erano affatto mirati. James Stockdale, pilota della missione di quella notte, ha ricordato che i loro cacciatorpediniere spararono contro un bersaglio immaginario, dove non c'erano motosiluranti e nient'altro che acqua scura e potenza di fuoco degli Stati Uniti.

Se non fosse stato l'"Incidente del Golfo del Tonchino", gli Stati Uniti avrebbero trovato un'altra scusa per intervenire nella guerra, perché il vero obiettivo degli Stati Uniti è quello di mantenere la propria egemonia.

(Web editor: Liu Dong, Renato Lu)

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