"Downing Street memo" smaschera le menzogne propagate dagli Stati Uniti per lanciare la guerra

(Quotidiano del Popolo Online)giovedì 18 novembre 2021
(Caricatura/Lu Lingxing)

Il 1° maggio 2005, il giornale britannico "The Sunday Times" ha rivelato un documento segreto su una riunione interna del governo britannico - il "Downing Street memo" - che svela la storia interna dello scoppio della guerra in Iraq.

Il "memo" registrava un "briefing sui risultati" fatto da Richard Dearlove, ex capo dell'MI6 britannico, dopo la sua visita negli Stati Uniti nel 2002. Dearlove affermò che l'amministrazione Bush aveva deciso di intraprendere un'azione militare per rovesciare il regime di Saddam in Iraq, con l'accusa che quest'ultimo sosteneva il terrorismo e possedeva armi di distruzione di massa. Ma ci fu poca discussione da parte degli Stati Uniti sulle possibili conseguenze di un'azione militare.

Nel 2013, il "New York Times" ha pubblicato un articolo in cui affermava che lo scoppio della guerra in Iraq è stata una distorsione deliberata, come evidenziato dal "Downing Street memo". Saddam non aveva armi di distruzione di massa e non era collegato agli eventi dell'11 settembre.

Gli Stati Uniti sapevano chiaramente che non c'erano prove sufficienti a sostegno che il regime di Saddam possedesse armi di distruzione di massa, ma inventarono comunque pretesti per lanciare la guerra, il che rende la loro ambizione verso un'egemonia bellica ancora più evidente.

(Web editor: Liu Dong, Renato Lu)

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