Il PCC sotto una lente culturale: il valore dell'indipendenza e dell'autodecisione

(Quotidiano del Popolo Online)giovedì 13 gennaio 2022
Il PCC sotto una lente culturale: il valore dell'indipendenza e dell'autodecisione
Vista esterna del Museo del Partito Comunista Cinese a Beijing. (22 giugno 2021 - Xinhua/Ju Huanzong)

In Cina, una parabola sull'imparare a camminare è stata raccontata per oltre 2000 anni, fornendo spunti per trovare un equilibrio tra l'apprendimento dagli altri e l'essere indipendenti e autodeterminarsi.

Durante il periodo degli Stati Combattenti (475-221 a.C.), un giovane nello stato settentrionale di Yan si innamorò dello stile di camminata di quelli del vicino stato di Zhao e andò ad imparare l'abilità. Non acquisì mai l'andatura. Quel che è peggio, dimenticò come aveva camminato fino ad allora non ebbe altra scelta che tornare a casa strisciando.

L'indipendenza, il messaggio veicolato dalla parabola, è l'essenza dello spirito nazionale cinese. Nei tempi moderni, è riconosciuto come un principio fondamentale per l'edificazione del Partito Comunista Cinese (PCC) e del Paese. "Dobbiamo seguire la nostra strada", ha affermato il Partito in una storica risoluzione adottata nel novembre dello scorso anno.

Questa è la conclusione storica che il Partito ha tratto dai suoi sforzi nel secolo scorso, affermava la Risoluzione sui Principali Successi e sull'Esperienza Storica del Partito nel Secolo Scorso.

Nel mondo di oggi, è sensato sostenere l'inclusività, imparare dai punti di forza degli altri e farli propri. Ma qualsiasi tentativo di copiare ciecamente i sistemi politici di altri paesi porterebbe nel migliore dei casi a una scarsa imitazione. Nel peggiore, potrebbe anche rovinare il futuro del Paese.

Guardando indietro alla storia del Partito, sia la Rivoluzione d'Ottobre russa che la rivoluzione cinese sono state influenzate dai principi marxisti. Tuttavia, a differenza della Russia, i comunisti cinesi non hanno ottenuto la vittoria a livello nazionale prendendo le città; avevano trovato una via cinese: accrescendo la loro forza nelle campagne e da allora in poi circondando le città dove le forze controrivoluzionarie avevano il potere.

L'indipendenza è stata un motivo ricorrente in tutta la storia del PCC dagli anni rivoluzionari alla fondazione della Nuova Cina nel 1949 e oltre. Nonostante l'influenza della Rivoluzione d'Ottobre, il PCC non è mai diventato la replica di un partito politico in stile Unione Sovietica. Dopo la Guerra Fredda, sullo sfondo del crollo dell'Unione Sovietica e dei drastici cambiamenti nell'Europa orientale, il PCC è rimasto sulla sua strada: il socialismo con caratteristiche cinesi. Questo ha reso la Cina quello che è oggi e ha facilitato l'ascesa al successo della nazione cinese.

Il PCC sostiene che il percorso di sviluppo di un Paese dovrebbe essere scelto esclsivamente dal suo stesso popolo. "Gli affari della Cina devono essere decisi e gestiti dal popolo cinese", ha più volte sottolineato il Partito.

Nel corso della storia umana, nessuna nazione o paese è mai diventato forte e prospero facendo affidamento su forze esterne, copiando indiscriminatamente i modelli di altri paesi o seguendo ciecamente le orme degli altri, afferma la risoluzione storica.

"Coloro che hanno tentato di farlo hanno subito una sconfitta inevitabile o sono stati ridotti a vassalli di altri", ha aggiunto la risoluzione.

(Web editor: Zhang Yi, Zhao Jian)

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