Studiosi cinesi e stranieri condannano la firma da parte degli Stati Uniti della "Legge sulla prevenzione del lavoro forzato degli uiguri"

(Quotidiano del Popolo Online)venerdì 14 gennaio 2022
Studiosi cinesi e stranieri condannano la firma da parte degli Stati Uniti della
Processo di pacciamatura con film in un campo di cotone nel villaggio di Tungqeka, prefettura autonoma mongola di Bayingolin, regione autonoma uigura dello Xinjiang. (13 aprile 2021 - Xinhua/Ding Lei)

La firma da parte degli Stati Uniti della cosiddetta "Legge sulla prevenzione del lavoro forzato degli uiguri" non è stata altro che una farsa politica, ha affermato il 13 gennaio un professore di diritto della regione autonoma uigura cinese dello Xinjiang in una conferenza stampa a Beijing.

La conferenza è stata patrocinata dal governo regionale dello Xinjiang, con la partecipazione di studiosi cinesi e stranieri sia online che offline.

"Come insegnante di giurisprudenza che lavora nello Xinjiang da oltre quattro decenni, ho acquisito una comprensione approfondita della situazione del lavoro nello Xinjiang e so chiaramente che il cosiddetto 'lavoro forzato' nello Xinjiang è infondato e fallace", ha affermato Chen Tong, un professore presso la facoltà di giurisprudenza della Xinjiang Normal University.

Lo Xinjiang ha sempre rispettato la volontà dei lavoratori nella formulazione di politiche occupazionali, nell'ampliamento dei canali occupazionali e nella fornitura di servizi per l'impiego alle persone nella regione, ha affermato Chen.

La regione ha adempiuto ai propri obblighi ai sensi delle convenzioni internazionali e ha attivamente messo in pratica gli standard internazionali del lavoro e dei diritti umani, garantendo in massima misura che le persone di tutti i gruppi etnici godano del diritto al lavoro, ha aggiunto il professore.

De Quanying, un altro professore di diritto alla Xinjiang University of Finance and Economics, ha affermato che l'atto degli Stati Uniti è totalmente egemonico e la più grande violazione dei diritti umani.

Xie Guiping, professore all'Università di Zhejiang, ha affermato che l'atto atroce smaschera completamente l'intenzione degli Stati Uniti di indurre la comunità internazionale a reprimere lo sviluppo cinese, lanciando un vero e proprio attacco contro alcune industrie cinesi, creando disoccupazione di massa nello Xinjiang e minando la sicurezza, la stabilità e l'unità etnica della regione.

Hiroshi Onishi, un professore della Keio University in Giappone, ha tenuto un discorso di presentazione tramite collegamento video durante la conferenza, confutando le affermazioni del cosiddetto "lavoro forzato" con fatti basati sulla sua ricerca nello Xinjiang.

"Ho condotto ricerche sullo Xinjiang 11 volte e ho molti studenti uiguri", ha detto il professore giapponese, aggiungendo che gli è stato detto da residenti dello Xinjiang che molte persone sono felici di avere la possibilità di lavorare nelle regioni costiere più sviluppate, il che non è affatto obbligatorio e non vi è alcun "trasferimento per lavoro forzato".

(Web editor: Liu Dong, Renato Lu)

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