Decennio dei miracoli: l'apertura di alto livello della Cina offre risultati vantaggiosi per tutto il mondo

(Quotidiano del Popolo Online)mercoledì 09 marzo 2022

Sfidando il protezionismo e i venti contrari della pandemia, la Cina è rimasta impegnata a perseguire un'apertura di alto livello, portando risultati vantaggiosi per tutti a un mondo ancora incerto sulla strada della ripresa.

L'ultimo rapporto di lavoro del governo cinese, presentato il 5 marzo alla legislatura nazionale, ha riaffermato la sua determinazione ad aprire più a fondo le porte della Cina. Questo ha affermato che il Paese continuerà a facilitare il commercio estero, incoraggiare gli investimenti esteri e promuovere una cooperazione di alta qualità nell'ambito della Belt and Road Initiative (BRI).

Da quando è stata proposta la nuova filosofia di sviluppo caratterizzata da una crescita innovativa, coordinata, verde, aperta e condivisa, la Cina ha accelerato il suo ritmo di apertura, compiendo mosse strategiche per cogliere le opportunità di sviluppo.

Negli ultimi anni, la Cina ha ospitato un gran numero di fiere nelle quali si sono riunite diverse aziende globali attingendo a uno dei mercati più grandi del mondo. Nonostante le interruzioni dovute al COVID-19, il paese ha organizzato la China International Import Expo, la China International Fair for Trade in Services e la China International Consumer Products Expo, fornendo piattaforme per il commercio e gli scambi.

Gli investitori globali hanno espresso un voto di fiducia alla Cina. I dati ufficiali mostrano che gli investimenti diretti esteri nella Cina continentale effettivamente in uso, sono aumentati del 20,2% su base annua con 173,48 miliardi di dollari nel 2021. Ciò rappresenta un livello record ed è stato un grande passo avanti rispetto alla cifra del 2012 di 111,72 miliardi dollari.

Dietro la cifra sbalorditiva ci sono gli sforzi incessanti del Paese per ottimizzare il proprio ambiente imprenditoriale, aprire più settori per gli investitori globali e stabilire più zone pilota di libero scambio (FTZ).

Nel 2020, la Cina si è classificata al 31° posto su 190 economie nell'indice della facilità di fare impresa della Banca mondiale, passando dal 91° del 2012, indica un white paper intitolato "L'epico viaggio della Cina dalla povertà alla prosperità".

Inoltre, il numero delle voci della lista nazionale negativa per gli investitori esteri è stato ridotto da 63 della prima lista nel 2017 a 31 nel 2021.

Dopo aver iniziato il pilotaggio delle zone di libero scambio a Shanghai, il Paese ne ha istituite altre 20 in tutto il territorio nazionale per sostenere gli investimenti esteri e facilitare il commercio.

Un'altra nota positiva negli sforzi di apertura della Cina è la BRI. Con l'obiettivo di portare avanti lo spirito della Via della Seta, la BRI ha prodotto risultati fruttuosi come piattaforma aperta per la cooperazione. L'anno scorso, il commercio di merci con i Paesi lungo la Belt and Road è stato di 11,6 trilioni di yuan (circa 1,84 trilioni di dollari) e il numero totale di treni merci Cina-Europa è stato di 15.183, rispetto ai 42 del 2012.

Il commercio estero è stato un indicatore importante del livello di apertura del Paese. Grazie a politiche commerciali favorevoli, il commercio estero cinese è salito di un altro gradino nel 2021, superando per la prima volta i 6 trilioni di dollari USA.

Come dimostrato negli ultimi anni, le politiche di apertura hanno aiutato la seconda economia mondiale a scrivere storie di successi economici. Anche se le incertezze e le sfide incombono in tutto il mondo, tale slancio non dovrebbe diminuire.

"Faremo pieno uso dei mercati e delle risorse nazionali e internazionali, continueremo ad espandere la cooperazione economica e il commercio internazionale e spingeremo per una riforma approfondita e uno sviluppo di alta qualità promuovendo un'apertura dagli standard elevati", legge il rapporto di lavoro del governo di quest'anno.

(Web editor: Xiang Shizhen, Renato Lu)

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