Cina, realizzare il "doppio carbonio" nel quadro del nuovo concetto di sviluppo

(CRI Online)mercoledì 23 marzo 2022

Nel 2015, la Cina ha presentato ufficialmente il suo "nuovo concetto di sviluppo" costituito da innovazione, coordinamento, rispetto per l'ambiente ecologico, apertura e condivisione. Tale concetto, che negli ultimi sei anni è stato costantemente arricchito, rappresenta un profondo cambiamento nella direzione generale di sviluppo intrapresa dalla Cina e ha provocato una risonanza sempre più diffusa e un'influenza sempre più ampia.

"Le risorse di germoplasma sono una parte indispensabile per lo sviluppo della zootecnia e della protezione ecologica delle praterie. Dopo anni di ricerca ed esplorazione, la Mongolia Interna ha inizialmente costituito tre banche del germoplasma nelle quali sono conservati più di 30.000 semi di specie vegetali," afferma la rappresentante Guo Yanling di Ulanqab, nata e cresciuta nella prateria, è anche un'operatrice scientifica e tecnologica impegnata da 35 anni nella promozione della tecnologia agricola delle praterie, "alla fine dello scorso anno, la copertura vegetale delle praterie nella Mongolia interna ha raggiunto il 45%, bloccando l'avanzamento della sabbia, conservando le sorgenti d'acqua e rendendo verdi le praterie".

Questo rappresenta solo un esempio della modalità in cui è messo in pratica in Cina il nuovo concetto di sviluppo verde.

La Cina ha proposto di impegnarsi a raggiungere il picco di carbonio entro il 2030 e la neutralità carbonica entro il 2060. Tali obiettivi hanno posto maggiore enfasi sullo sviluppo verde e rappresentano delle missioni chiave a garanzia dello sviluppo economico e sociale della Cina nei prossimi decenni. La Cina è il maggiore Paese in via di sviluppo al mondo, e per essa non è facile continuare ad innalzare il livello dei suoi obiettivi per offrire un contributo concreto al mondo; essa che deve ancora sviluppare la propria economia, migliorare i mezzi di sussistenza dei cittadini, controllare l'inquinamento e mantenere la sicurezza energetica. Questo significa che la Cina dovrà affrontare il compito arduo della trasformazione energetica e industriale. Per fare questo saranno necessarie politiche elaborate dal comitato centrale, l'attuazione di tali leggi da parte dei governi locali e l'impegno a lungo termine di ogni cinese.

Allo stato attuale, la Cina si trova anche ad affrontare i problemi della sua struttura industriale, della sovraccapacità produttiva e di aspetti relativi al consumo energetico non sempre ragionevoli. Per questi motivi raggiungere l'obiettivo del picco di carbonio in meno di 10 anni rimane un compito arduo. Tuttavia, l'economia a basse emissioni di carbonio ha dato vita a nuove forme di business e settori come i trasporti a nuova energia, lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili, e la costruzione di edifici "green" che ha offerto nuove opportunità di sviluppo.

Nel 2013, Beijing, in qualità di una delle prime città pilota della Cina, ha esplorato in modo innovativo il mercato dello scambio di quote di emissioni di CO2. Oggi tale mercato interessa oltre 800 imprese di 8 diversi settori industriali, tra cui centrali elettriche, servizi e industria petrolchimica e cementiera. Alla fine del 2021 l'interscambio totale delle quote di emissione a Beijing ha superato 2,11 miliardi di RMB. Prendendo in considerazione le esperienze accumulate da Beijing, il ministero dell'Ecologia e dell'Ambiente sosterrà in modo congiunto la capitale cinese nella costruzione del Centro nazionale di scambio di certificati di riduzione delle emissioni (CER) di anidride carbonica, così da favorire il raggiungimento dell'obiettivo del picco delle emissioni di CO2 e della neutralità carbonica.

Beijing incoraggia inoltre i cittadini a viaggiare rispettando l'ambiente ecologico e ha creato un progetto inclusivo nel quadro del mercato di scambio delle quote di CO2. I cittadini possono iscriversi on-line e guadagnare punti scegliendo di muoversi con i mezzi pubblici, in bici o a piedi. Coloro che si iscrivono possono poi usare i punti accumulati per sponsorizzare attività di interesse pubblico come, ad esempio, il rimboschimento e la protezione dei fiumi, nonché riscattare i bonus con biglietti del trasporto pubblico o con sconti sullo shopping.

Lo scambio delle quote di emissioni carboniche è un importante strumento di cui la politica si serve per rispondere alla questione del cambiamento climatico ed abbassare il livello delle emissioni stesse.

In qualità di uno dei nuovi concetti di sviluppo della Cina, lo sviluppo verde porta alla Cina non solo il miglioramento dell'ambiente ecologico, ma anche il miglioramento della qualità dello sviluppo. Ad esempio, negli ultimi cinque anni, le nuove industrie che sfruttano l'energia eolica e l'energia solare hanno assistito ad uno sviluppo vigoroso e questo ha continuato a promuovere la trasformazione della modalità di crescita economica della Cina in "verde e a basse emissioni di carbonio". Secondo le stime delle istituzioni competenti, il valore della produzione della "green economy" cinese dovrebbe raggiungere i 12 trilioni di yuan entro il 2025, pari a circa all'8% del PIL; entro il 2035, dovrebbe superare il 10% del PIL. Molti economisti prevedono che il prossimo passo nello sviluppo economico della Cina dipenderà principalmente dalla crescita economica verde.

Il nuovo concetto di sviluppo della Cina è un'utile esplorazione, una pratica specifica del concetto di sviluppo sostenibile e fornisce esperienza per altri Paesi, in particolare per i Paesi in via di sviluppo intenzionati a percorrere una strada di sviluppo moderno e verde. La costante attuazione da parte della Cina del nuovo concetto di sviluppo non solo soddisfa i requisiti inerenti alle proprie esigenze di sviluppo sostenibile, ma contribuisce ad uno sviluppo sostenibile globale presentando le soluzioni trovate dalla Cina.

(Web editor: Liu Dong, Renato Lu)

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