L'Italia pone fine all'opposizione ai pagamenti in rubli per il gas russo

(Quotidiano del Popolo Online)venerdì 13 maggio 2022

Secondo quanto riportato dai media il 12 maggio, l'Italia ha affermato di non essere più contraria al pagamento in rubli del gas naturale russo.

Il primo ministro italiano Mario Draghi si era opposto al pagamento del gas russo in rubli, dopo che il presidente russo Vladimir Putin aveva minacciato di chiudere il gas ai Paesi "ostili" se si fossero rifiutati di pagare le forniture di gas in rubli.

Alla fine di marzo, l'Italia aveva annunciato la discussione a riguardo tra Draghi e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. I leader avevano poi affermato di aver respinto le richieste di pagamento in rubli, insistendo sul rispetto dei contratti denominati in euro.

Durante la sua visita negli Stati Uniti questa settimana, Draghi ha affermato che non c'è stata alcuna "dichiarazione ufficiale" da parte dell'Unione Europea sul fatto che l'uso dei rubli rappresenti una violazione delle sanzioni poste in essere contro la Russia in risposta all'operazione militare russa in Ucraina. Draghi ha definito l'argomento "una zona grigia".

Un portavoce dell'ufficio di Draghi ha confermato le dichiarazioni del presidente del Consiglio quando è stato contattato dall'agenzia di stampa cinese Xinhua.

Separatamente, Eni, il principale fornitore di energia italiano, ha dichiarato il 12 maggio che questo mese effettuerà il pagamento alla compagnia russa del gas Gazprom in rubli.

Secondo quanto riportato dai media il 12 maggio, fonti vicine a Gazprom hanno affermato che 20 fornitori di energia europei hanno aperto conti in rubli con banche russe per facilitare i pagamenti nella valuta.

(Web editor: Xiang Shizhen, Renato Lu)

Foto