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La Cina esorta il Giappone a revocare la decisione di scaricare in mare acqua contaminata dal nucleare
Il 17 maggio, un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha esortato il Giappone a revocare la sua decisione sbagliata di scaricare in mare acqua contaminata dal nucleare e a interrompere tutti i lavori preparatori.
Il portavoce Wang Wenbin ha fatto le osservazioni in una regolare conferenza stampa, in risposta alla recente mossa della giapponese Tokyo Electric Power Company di iniziare i lavori di scavo sottomarino a un km dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi. I lavori di scavo sono propedeutici alla realizzazione di uno sbocco sottomarino per lo scarico dell'acqua contaminata.
Wang ha affermato che i Paesi costieri dell'Oceano Pacifico, inclusa la Cina, sono seriamente preoccupati per la decisione del Giappone e si oppongono fermamente a tali pratiche.
Indipendentemente dalla preoccupazione della comunità internazionale, la società ha fatto marcia indietro sulla sua precedente promessa di non scaricare mai l'acqua a meno che la decisione non ottenesse il sostegno pubblico e ha spinto con la forza a realizzare costruzioni pertinenti, ha affermato Wang. "Un simile tentativo è irresponsabile. Il governo giapponese dovrebbe immediatamente frenarlo".
Wang ha affermato che finora il governo giapponese non è stato in grado di offrire una spiegazione completa e convincente su questioni che vanno dalla legittimità dell'opzione di scarico oceanico all'affidabilità dei dati rilevanti, all'efficacia del sistema di trattamento e all'incertezza dell'impatto ambientale.
"Esortiamo ancora una volta il Giappone ad attribuire grande importanza alle legittime e ragionevoli preoccupazioni della comunità internazionale e del popolo giapponese, a revocare la decisione sbagliata di scaricare in mare l'acqua contaminata dal nucleare, a interrompere il lavoro preparatorio e ad attuare seriamente i suoi doveri obblighi internazionali", ha aggiunto Wang.
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