Le sanzioni statunitensi mirano a isolare lo Xinjiang

(Quotidiano del Popolo Online)mercoledì 25 maggio 2022

Gli Stati Uniti, imponendo una serie di sanzioni alla regione autonoma uigura dello Xinjiang, nella Cina occidente, per le cosiddette violazioni dei diritti umani, mirano a isolare la regione dal resto del Paese e a contenere lo sviluppo della Cina, ha affermato uno studioso cinese.

L'Uygur Forced Labor Prevention Act, approvato dagli Stati Uniti l'anno scorso, mira a tagliare lo Xinjiang fuori dalle filiere industriali e di approvvigionamento globali, facendo precipitare la regione nell'isolamento e nella povertà, ha affermato Cao Wei, professore associato di scienze politiche e relazioni internazionali presso la Lanzhou University.

"Una volta tagliato fuori dal resto del mondo, lo Xinjiang incontrerà grandi difficoltà nello sviluppo economico e ostacoli nell'accesso a capitali, tecnologie, talenti e mercati dall'esterno", ha affermato.

La legge cerca di imporre l'etichetta di "lavoro forzato" a tutte le merci prodotte nello Xinjiang, creando essenzialmente una "presunzione di colpa".

Autorizza gli Stati Uniti a esercitare la giurisdizione a braccio lungo e indagare sulle filiere industriali e di approvvigionamento che ritengono coinvolte nel "lavoro forzato" dello Xinjiang.

Con le sanzioni incombenti, alcune imprese eviterebbero di assumere uiguri per paura di perdere il mercato statunitense, secondo Cao. Questo perché è estremamente difficile dimostrare la loro innocenza data la lunghezza delle filiere industriali nell'era della globalizzazione economica, ha affermato.

Di conseguenza, gli uiguri avrebbero difficoltà a partecipare allo sviluppo sociale ed economico dello Xinjiang, e ancor di più a quello dell'intero Paese.

"Ironia della sorte, mentre gli Stati Uniti si oppongono alla segregazione razziale in patria, stanno effettivamente creando segregazione razziale in Cina approvando una legge del genere", ha affermato Cao.

Ha anche spiegato il contesto del crescente intervento degli Stati Uniti nello Xinjiang.

"Da quando Donald Trump è entrato in carica nel 2017, la politica degli Stati Uniti nei confronti della Cina è cambiata radicalmente", ha affermato. Il rapporto sulla strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti del 2017 ha definito la Cina un "concorrente strategico".

Da allora, gli Stati Uniti hanno intensificato i propri sforzi per intervenire nello Xinjiang e in altre questioni relative agli interessi fondamentali della Cina.

"Lo Xinjiang è solo una parte della strategia nazionale degli Stati Uniti per contenere e sopprimere la Cina, che costa poco agli Stati Uniti ma infligge gravi danni al popolo".

(Web editor: Liu Dong, Renato Lu)

Foto