Inviato cinese chiede di revocare l'embargo sulle armi alla Repubblica Centrafricana

Il 22 giugno, un inviato cinese ha invitato il Consiglio di sicurezza a revocare l'embargo sulle armi nei confronti della Repubblica Centrafricana il prima possibile.

Il ministro degli Esteri della Repubblica Centrafricana ha scritto l'8 giugno al presidente del Consiglio di Sicurezza, sottolineando che l'embargo sulle armi ha un impatto significativo sul mantenimento della sicurezza nazionale della Repubblica Centrafricana e che il governo ha attuato grandi sforzi nell'attuazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e nell'agevolazione della revoca dell'embargo sulle armi.

La Cina spera che il consiglio ascolti l'appello della Repubblica Centrafricana e revochi l'embargo in una data anticipata, in modo da fornire supporto al Paese nell'affrontare le sfide alla sicurezza e mantenere la stabilità nazionale, ha affermato Dai Bing, vice rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite .

Dai Bing ha chiesto il sostegno internazionale per rilanciare l'economia della Repubblica Centrafricana e mitigare la situazione umanitaria.

L'economia e i mezzi di sussistenza sono fattori importanti per la pace e la stabilità del Paese. Recentemente, la Repubblica Centrafricana si trova ad affrontare difficoltà finanziarie più gravi. C'è una carenza di petrolio greggio e fornitura di acqua ed elettricità. I prezzi delle merci importate sono alti. E c'è un serio problema di sicurezza alimentare, ha detto al Consiglio di Sicurezza.

"Alcuni Paesi e organizzazioni internazionali dovrebbero riprendere gli aiuti finanziari alla Repubblica Centrafricana il prima possibile e garantire finanziamenti umanitari adeguati per alleviare la situazione umanitaria nel Paese", ha affermato. "È necessario investire di più nella sicurezza alimentare, nelle infrastrutture, nell'istruzione, nella salute, nella formazione professionale e in altre aree per aiutare la Repubblica Centrafricana a sradicare la povertà, migliorare i mezzi di sussistenza e trasformare i vantaggi potenziali energetici in vantaggi per lo sviluppo in modo da eliminare le cause profonde di conflitti".