Cina: l'aggiustamento delle politiche anti-Covid favorisce il rilancio della fiducia sulla crescita economica mondiale

(CRI Online)martedì 24 gennaio 2023

A partire dall'8 gennaio 2023 la Cina ha ufficialmente cominciato a gestire le infezioni da nuovo coronavirus con misure di controllo di Classe B, riaggiustando anche le politiche relative all'ingresso e all'uscita dal Paese. Perché la Cina ha scelto proprio questo momento per rivedere le politiche anti-Covid, e quale influenza avrà ciò sul mondo?

Negli ultimi 3 anni il governo cinese ha sempre messo al centro le persone e la vita, rispondendo in modo efficace all'impatto di 5 ondate di epidemia ed evitando efficacemente la diffusione su vasta scala di varianti a forte patogenicità, tra cui quella originale e la Delta. In questo modo è stato possibile ridurre enormemente sia il numero di pazienti con sintomi gravi sia i decessi, guadagnando tempo per la ricerca e l'applicazione di vaccini e farmaci, nonché per la preparazione di risorse mediche e di altro tipo.

La realtà dei fatti ha testimoniato in modo sufficiente che le politiche cinesi sulla prevenzione e il controllo dell'epidemia hanno tutelato al massimo la vita e la salute del popolo cinese, riducendo il più possibile l'impatto dell'epidemia sullo sviluppo socio-economico. Di pari passo con la loro implementazione, la Cina ha continuato a calibrare le politiche anti-Covid in modo efficace, a seconda dell'evoluzione delle condizioni e della tendenza epidemica, sulla base della conoscenza del virus, del livello di immunità generale e della capacità di risposta del sistema sanitario.

Attualmente, la variante Omicron è diventata la più diffusa nel mondo. La Cina ha implementato la regolazione delle misure anti-Covid sulla base della valutazione globale della situazione epidemica, riflettendo la tendenza internazionale in merito e le opinioni della popolazione. Nel frattempo, l'aggiustamento cinese delle politiche non ha mai significato dar libero corso all'epidemia, ma ha spostato il centro della prevenzione e del controllo dalla prevenzione delle infezioni a quella di casi con sintomi gravi, al fine di garantire al massimo la sicurezza di vita e la salute del popolo, riducendo ulteriormente al contempo l'impatto della prevenzione e del controllo dell'epidemia sullo sviluppo socio-economico.

Al momento, la lotta della Cina contro l'epidemia è gestibile. Il ritmo di ripresa del lavoro e della produzione sta accelerando in tutto il Paese, le attività produttive e la vita stanno gradualmente tornando alla normalità, mentre la vitalità sociale sta venendo liberata.

La Cina ha anche contribuito in modo importante alla lotta globale all'epidemia. Essa ha proposto per prima di rendere i propri vaccini un bene pubblico internazionale, ha ormai fornito oltre 2 miliardi di dosi e un gran numero di materiali anti-Covid a tutto il mondo, e ha anche donato fondi all'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Paul Frimpong, direttore esecutivo del Centro Africa-Cina per la politica e la consulenza, think tank del Ghana, ha recentemente pubblicato un articolo, affermando che la regolazione cinese delle politiche anti-Covid è basata su valutazioni scientifiche e non gioverà solo alla promozione dello sviluppo socio-economico accelerato del Paese, ma anche al mondo per la sua ripresa economica, il che rappresenta una buona notizia anche per tutti.

Nell'articolo si legge inoltre che, secondo le previsioni degli economisti, in seguito al rialzo della fiducia dei consumatori e delle imprese, quest'anno la ripresa economica cinese presenterà una maggiore velocità. Istituti di investimento internazionali, tra cui J.P.Morgan, hanno rialzato le loro previsioni sulla crescita economica cinese. Diverse camere di commercio estere in Cina, tra cui l'American Chamber of Commerce in China e AHK Greater China, sono dell'opinione che l'aggiustamento cinese delle politiche anti-Covid contribuirà a ripristinare i viaggi personali e d'affari tra la Cina e l'estero, a rinvigorire la fiducia negli investimenti e nelle attività commerciali e a ripristinare l'ottimismo nel mercato, e che la Cina continuerà a essere una destinazione prioritaria per gli investitori stranieri. 

(Web editor: Xiang Shizhen, Renato Lu)

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