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I tre commenti del Quotidiano del Popolo Online sui dazi abusivi degli Stati Uniti – 2. Il mondo ha bisogno di cooperazione, non di divisione
Lo sviluppo non è un brevetto degli Stati Uniti, ma un diritto universale di tutti i Paesi del mondo. Il mondo è un'entità diversificata. Ogni Paese ha la sua storia, la sua cultura, la sua società e il suo contesto economico e ha il diritto di perseguire il proprio sviluppo e progresso. Sia i Paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo stanno lavorando duramente per raggiungere uno sviluppo migliore. I Paesi sviluppati hanno la responsabilità di aiutare i Paesi in via di sviluppo a migliorare le proprie capacità di sviluppo, anziché usare i propri vantaggi per ostacolarne il processo di sviluppo.
Apertura e cooperazione sono tendenze storiche, e il vantaggio reciproco e i risultati vantaggiosi per tutti sono ciò a cui le persone aspirano. Ogni tentativo di monopolizzare o limitare il diritto allo sviluppo a pochi Paesi è contrario all'equità, alla giustizia e alle tendenze storiche. Nel contesto di un'economia globale sempre più interconnessa, l'abuso dei dazi doganali da parte degli Stati Uniti equivale a privare i Paesi, soprattutto quelli del Sud Globale, del loro diritto allo sviluppo. Questa politica in nome del "commercio equo" è di fatto diventata un cappio economico al collo dei Paesi del Sud Globale.
"Cooperazione, non divisione" è la voce comune dei Paesi di tutto il mondo. Negli ultimi giorni, sempre più Paesi hanno assunto una posizione più dura nei confronti della cosiddetta politica dei "dazi reciproci" degli Stati Uniti. Molti governi, tra cui Francia, Gran Bretagna, Italia e Australia, hanno espresso la loro opposizione. Perù, Kazakistan, Ciad e altri Paesi hanno condannato fermamente i "dazi reciproci" degli Stati Uniti per il loro grave impatto sui Paesi in via di sviluppo economicamente fragili. Il Primo Ministro di Singapore Lawrence Wong ha criticato gli Stati Uniti per aver violato l'accordo di libero scambio; il Primo Ministro malese Anwar Ibrahim ha invitato i Paesi dell'ASEAN a unirsi per affrontare la politica tariffaria degli Stati Uniti; il Primo Ministro giapponese Shigeru Ishiba ha sottolineato che il Giappone non si arrenderà ciecamente agli Stati Uniti per raggiungere un accordo tariffario. La costruzione di "alte mura nel cortile" da parte del governo degli Stati Uniti si sta ritorcendo contro il Paese stesso.
Ciò di cui il mondo ha bisogno è unità e cooperazione, non divisione e scontro. Il 23 aprile la Cina ha presieduto la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nell'ambito della Arria Formula, sul tema "L'impatto dell'unilateralismo e delle pratiche di bullismo sulle relazioni internazionali", a cui hanno partecipato rappresentanti di oltre 80 Paesi. La Cina ha espresso la sua giusta opposizione alle intimidazioni unilaterali e la maggior parte dei Paesi partecipanti ha chiesto di sostenere il multilateralismo e di rafforzare il dialogo e la cooperazione.
Il mondo non può pagare per il caos degli Stati Uniti, né accetterà lo slogan "America First" a scapito della propria stabilità. Il mondo odierno è destinato a muoversi verso un modello globale più giusto ed equilibrato.
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