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Ex senatore italiano vede un solido potenziale per rafforzare i legami tra Italia e Cina
L'ex senatore italiano Manuel Vescovi ha sottolineato il potenziale di una maggiore cooperazione tra Italia e Cina in ambito economico e culturale, descrivendo tale collaborazione come "una porta d'accesso a enormi opportunità".
In una recente intervista con Xinhua, Vescovi, che ha fatto parte della Commissione Affari Esteri del Senato italiano dal 2018 al 2022, ha esortato le imprese italiane a interagire proattivamente con il dinamico mercato cinese. "Il mercato cinese è enorme e in continua espansione", ha affermato, sottolineando che la Cina si è confermata il principale partner commerciale asiatico dell'Italia, con un interscambio bilaterale che ha raggiunto i 72,54 miliardi di dollari nel 2024.
Evidenziando specifiche aree di opportunità come le energie rinnovabili, la produzione automobilistica e le esportazioni agroalimentari, Vescovi ha affermato che la rinomata competenza italiana si allinea perfettamente alle esigenze del mercato cinese. In occasione del 55° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia nel 2025, ha sottolineato gli storici scambi culturali che durano da oltre due millenni. "Dovremmo sfruttare questi legami storici per portare la nostra partnership a nuovi livelli", ha affermato.
Recenti visite di alto livello, tra cui quelle del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Cina, hanno portato a un nuovo accordo di cooperazione triennale fino al 2027, incentrato su tecnologie verdi, produzione avanzata e scambi culturali.
Vescovi crede fermamente nel valore della diplomazia dal basso. "È importante partire dal livello locale piuttosto che affidarsi esclusivamente a vertici di alto livello", ha affermato.
Ad esempio, ha recentemente guidato una delegazione da Grosseto, in Toscana, a Nanping, nella provincia cinese del Fujian, dando il via a un gemellaggio. Durante la visita, le due città hanno firmato un accordo e ospitato forum su scambi commerciali, turistici e formativi.
Entro giugno 2025, Italia e Cina avevano già stabilito 90 gemellaggi, che Vescovi considera piattaforme essenziali per una cooperazione concreta e costante.
Durante la sua visita, Vescovi è rimasto particolarmente colpito dai successi tecnologici della Cina, citando una fabbrica automobilistica all'avanguardia in grado di produrre un'auto ogni 76 secondi come "un'incredibile conquista ingegneristica". Ha anche visitato fabbriche che producono prodotti in bambù ecocompatibili, evidenziando un'azienda con sede nel Fujian desiderosa di aprire una filiale in Italia, frutto diretto del gemellaggio.
"Le partnership locali promuovono risultati concreti attraverso il business matchmaking", ha osservato, sottolineando la necessità di un coinvolgimento duraturo e costante.
Vescovi è ottimista sul futuro delle relazioni Italia-Cina. Prevede scenari in cui città italiane come Grosseto diventano mete popolari per i turisti cinesi e le startup tecnologiche cinesi collaborano con gli artigiani italiani.
"La Cina ha molto da offrire, e così anche noi", ha osservato, sottolineando le opportunità di apprendimento reciproco. In particolare, ha suggerito che l'Italia potrebbe beneficiare del successo del marketing territoriale e delle pratiche sostenibili della Cina, mentre la Cina potrebbe sfruttare l'esperienza italiana nel design, nella produzione di alta gamma e nell'agroalimentare.
Sottolineando l'importanza di scambi culturali continui, oltre alla collaborazione economica, Vescovi ha auspicato delegazioni regolari, scambi di studenti e iniziative culturali congiunte.
"Solo essendo culturalmente ed economicamente aperti potremo prosperare veramente insieme", ha affermato, riferendosi alla duratura eredità dello storico viaggio di Marco Polo, che continua a ispirare il rafforzamento degli attuali legami tra Italia e Cina.
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