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Cina: "libertà di navigazione" in stile USA non ha fondamenti in diritto internazionale
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Il 25 agosto l'Istituto di ricerca sulla strategia dello sviluppo oceanico del Ministero delle Risorse Naturali cinese ha pubblicato le versioni cinese e inglese del "Rapporto di valutazione legale sulla 'libertà di navigazione' in stile statunitense". Il rapporto valuta se le rivendicazioni e le pratiche relative alla "libertà di navigazione" in stile statunitense siano conformi ai trattati internazionali e al diritto internazionale generale, e se abbiano una base legale.
Il "Rapporto" esamina la posizione giuridica e le pratiche degli Stati Uniti in materia di libertà di navigazione, in particolare le dichiarazioni e le azioni relative allo "U.S. Freedom of Navigation Program", concentrandosi su questioni come il passaggio inoffensivo delle navi da guerra, l'ingresso per soccorso, il passaggio di transito e il diritto di passaggio attraverso le rotte arcipelagiche, sintetizzando le rivendicazioni, le caratteristiche e l'impatto della "libertà di navigazione" in stile statunitense.
Viene sottolineato il fatto che la "libertà di navigazione" in stile statunitense include il cosiddetto diritto internazionale consuetudinario, compresi numerosi concetti e standard creati dagli USA, che sono contrari al diritto internazionale e alle pratiche di molti Paesi.
Secondo il rapporto, tale "libertà di navigazione" in stile statunitense manca di fondamenti nel diritto internazionale, essa serve solo gli interessi nazionali degli Stati Uniti e la loro strategia geopolitica. È quindi sospettata di minacciare la pace e la stabilità regionale attraverso la forza militare, e di disturbare l'ordine marittimo internazionale, riflettendo distinte illegalità, irrazionalità e doppi standard.
people.cn © People's Daily Online
				
			



