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I lavoratori migranti restano vitali per l'economia italiana
Secondo un rapporto pubblicato lunedì 20 ottobre, i lavoratori migranti hanno continuato a svolgere un ruolo chiave nell'economia e nella demografia italiana nel 2024, mentre il numero di imprenditori stranieri ha continuato a crescere.
Il Rapporto 2024 sull'Economia dell'Immigrazione della Fondazione Leone Moressa di Venezia afferma che i lavoratori stranieri hanno generato circa 177 miliardi di euro di valore aggiunto lo scorso anno, pari al 9% del prodotto interno lordo (PIL) italiano.
Dei 5,4 milioni di residenti stranieri in Italia, 2,5 milioni erano occupati nel 2024, rappresentando il 10,5% della forza lavoro nazionale. Il rapporto afferma che la manodopera migrante continua a ricoprire posti di lavoro in settori che soffrono di carenza di manodopera locale.
La maggior parte dei migranti continua a svolgere lavori poco qualificati e precari, con limitate prospettive di avanzamento. "Un migliore riconoscimento del potenziale degli immigrati potrebbe ulteriormente stimolare il PIL, i consumi e le entrate pubbliche", ha aggiunto.
Anche l'imprenditoria straniera è cresciuta, con 787.000 imprese di proprietà di migranti lo scorso anno, pari al 10,6% del totale, in aumento del 24,4% rispetto al 2014. Nello stesso periodo, le imprese di proprietà italiana sono diminuite del 5,7%.
Gli immigrati hanno anche rafforzato l'equilibrio demografico dell'Italia, registrando 9,9 nascite ogni 1.000 persone rispetto alle 6,1 tra gli italiani, insieme a un tasso di mortalità inferiore. I ricercatori hanno affermato che la crescita dell'immigrazione ha rallentato, con l'Italia che sta entrando in una fase di stabilizzazione.
Romania, Albania, Marocco e Cina sono rimaste le comunità straniere più numerose. Il rapporto ha concluso che, se gestita bene, l'immigrazione continua a dare un contributo positivo all'economia, alla demografia e alle finanze pubbliche dell'Italia.
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