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La Cina si oppone all'inserimento di imprese cinesi nell'elenco delle sanzioni UE nei confronti della Russia
La Cina esorta l'Unione Europea (UE) a cessare immediatamente l'inserimento di imprese cinesi nel 19° pacchetto di sanzioni dell'UE contro la Russia, ha dichiarato giovedì 23 ottobre un portavoce del Ministero del Commercio cinese in risposta alle domande dei media.
Nonostante i ripetuti negoziati e gli sforzi di dissuasione della Cina, l'UE si è rifiutata di cambiare rotta, inserendo nuovamente imprese cinesi nel suo 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia e imponendo per la prima volta sanzioni alle grandi raffinerie e ai commercianti di petrolio cinesi, ha affermato il portavoce, esprimendo la forte insoddisfazione della Cina e la ferma opposizione a queste misure.
La Cina si è costantemente opposta a sanzioni unilaterali prive di una base giuridica nel diritto internazionale o dell'autorizzazione delle Nazioni Unite. Le azioni dell'UE sono contrarie allo spirito del consenso raggiunto tra i leader di Cina e UE, compromettono gravemente la cooperazione economica e commerciale bilaterale e hanno un impatto sulla sicurezza energetica globale, ha affermato il portavoce.
La Cina ha esortato l'UE a interrompere immediatamente l'inserimento di imprese cinesi nell'elenco delle sanzioni, mettendola in guardia dal proseguire ulteriormente sulla strada sbagliata. La Cina adotterà le misure necessarie per salvaguardare con determinazione i diritti e gli interessi legittimi delle imprese cinesi, nonché la propria sicurezza energetica e il proprio sviluppo economico, ha osservato il portavoce.
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