Presidente Italy-China Business Development Forum: politiche economiche cinesi agevolano cooperazione economica e commerciale internazionale

By Matteo Cherchi, Feng Yuxin (Quotidiano del Popolo Online)venerdì 24 ottobre 2025

Il 2025 segna il 55° anniversario dell'instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia e il 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Cina e Unione Europea.

Ivan Cardillo, Presidente dell'Italy–China Business Development Forum, ha dichiarato in un'intervista esclusiva al Quotidiano del Popolo Online che, dopo decenni di sviluppo, le relazioni economiche e commerciali tra Italia e Cina e tra Unione Europea e Cina stanno entrando in una nuova fase, più matura e pragmatica.

Foto fornita dall'intervistato.

Ivan Cardillo, Presidente dell'Italy–China Business Development Forum. (Foto fornita dall'intervistato)

Cardillo ha dichiarato che negli ultimi anni è stato invitato in Cina numerose volte per partecipare a importanti eventi economici, commerciali e industriali. Quest'anno ha partecipato a forum e dialoghi tenutisi a Beijing, Shanghai, Chengdu e Nanjing, osservando in prima persona i progressi della Cina nella promozione di uno sviluppo di alta qualità, della trasformazione verde e della cooperazione internazionale. Dai governi locali alle associazioni di settore, dalle imprese innovative agli istituti di ricerca, è stato dimostrato un approccio alla cooperazione ampiamente aperto e pragmatico, con una particolare propensione a collaborare in settori quali la sicurezza alimentare, la tutela delle indicazioni geografiche e l'innovazione.

Nei 50 anni trascorsi dall'instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Cina e UE, il commercio bilaterale è aumentato di oltre 300 volte. Cardillo ha osservato che le catene del valore dell'UE e della Cina stanno diventando sempre più interconnesse, con una cooperazione particolarmente significativa in settori come la farmaceutica, l'agroalimentare, la produzione di macchinari industriali e le tecnologie verdi. Ha affermato che questa profonda integrazione sta spingendo un numero crescente di aziende europee, italiane e cinesi a ricercare attivamente nella controparte componenti e la possibilità di sviluppo di fasi importanti per la lavorazione dei propri prodotti.

Ha sottolineato che la Cina è sempre stata un importante partner commerciale per l'Italia, "sia per le dimensioni del suo mercato, sia per la possibilità di sviluppare commerciare beni ad alto valore aggiunto nonché le opportunità di investimento congiunto". Ritiene che l'Italia abbia vantaggi unici nelle filiere industriali di alta qualità, in particolare in settori come i prodotti agricoli a indicazione geografica, l'elettromeccanica e l'automazione, la salute e le scienze della vita, "dove eccelle per competenze incrementali e design di processo", e può dunque svolgere un ruolo di "facilitatore" all'interno dei sistemi industriali e normativi.

A febbraio di quest'anno, la Cina ha pubblicato il "Piano d'azione per stabilizzare gli investimenti esteri nel 2025", che Cardillo ha prontamente tradotto per i lettori italiani. Cardillo ritiene che il documento politico rifletta l'impegno costante della Cina verso l'apertura. "Il Piano d'azione 2025 introduce misure mirate su apertura settoriale, tutela IP, servizi pro-investor e digitalizzazione delle procedure. Sono segnali concreti che, se accompagnati da coerenza applicativa (giustizia commerciale, esecuzione contrattuale, prevedibilità regolatoria), riducono il rischio-Paese percepito e consentono alle imprese italiane di pianificare con orizzonti più lunghi".

Cardillo ha osservato che "stabilità" e "certezza" sono sempre state parole chiave nella cooperazione internazionale. Sullo sfondo di profondi cambiamenti nel panorama globale e di significativi cambiamenti nelle procedure di cooperazione e investimento, le risposte politiche della Cina sono state proattive e tempestive.

Nel 2017, Cardillo ha fondato il think tank "Istituto di Diritto Cinese", dedicato al dialogo giuridico e alla presentazione di testi giuridici cinesi in italiano e all'esplorazione delle loro intrinseche connessioni con l'economia, la politica, la cultura e la società. Nel corso degli anni, la piattaforma ha interagito costantemente con università, think tank, agenzie governative e le camere di commercio cinese e italiana, diventando un ponte aperto per il dialogo accademico e politico.

"L'obiettivo dell'Istituto di Diritto Cinese è duplice", ha affermato Cardillo, "da un lato ridurre l'asimmetria informativa che ostacola decisioni pubbliche e private; dall'altro rafforzare la comparazione giuridica come strumento di comprensione reciproca e di buona regolazione". Questo "ponte di conoscenza" funge anche da "ponte di fiducia", consentendo all'apertura, allo Stato di diritto e alla cooperazione di formare un circolo virtuoso nelle relazioni Cina-Italia e gettare solide basi per una più ampia cooperazione internazionale.

Guardando al futuro, Cardillo auspica che le relazioni Cina-Italia e Cina-UE pongano maggiore enfasi sullo sviluppo di "dialoghi tematici", ossia concentrare la cooperazione su piattaforme specifiche e specializzate e avviare discussioni approfondite all'interno di quadri specifici. "Questo permette di essere accurati, precisi e dettagliati, per rispondere in modo più preciso alle richieste di stake-holder e aziende coinvolte e di avere dei risultati concreti a breve termine; il tutto nell'ottica di creare delle best-practice di settore in settore che possano poi alimentare quel senso di fiducia reciproca, di affidamento reciproco, che è fondamentale nella diplomazia e nelle relazioni tra governi", ha spiegato.

(Web editor: Feng Yuxin, Renato Lu)

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