Cina: "L'UE non è legittimata a impartire lezioni sui diritti umani"

"La dichiarazione sulla situazione dei diritti umani in Cina rilasciata dalla Missione UE in Cina ignora i fatti, rovescia la realtà e diffonde menzogne e disinformazione volte a denigrare maliziosamente la situazione dei diritti umani in Cina, interferendo grossolanamente negli affari interni e nella sovranità giudiziaria della Cina e violando gravemente il diritto internazionale e le norme fondamentali delle relazioni internazionali". È quanto affermato con fermezza l'11 dicembre durante la conferenza stampa ordinaria del Ministero degli Esteri cinese, nel corso della quale il portavoce ha ribadito che la Cina esprime forte condanna e ferma opposizione, avendo già presentato una protesta ufficiale a Bruxelles.

La dichiarazione europea, pubblicata il 10 dicembre in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, aveva espresso preoccupazioni sulla situazione dei diritti umani nel Paese e menzionando presunte violazioni in Xinjiang, Xizang e Hong Kong.

In risposta, il portavoce cinese ha sottolineato che il governo attribuisce grande importanza alla promozione e alla tutela dei diritti umani, avendo tracciato un percorso di sviluppo conforme allo spirito del tempo e alle condizioni nazionali. Guo Jiakun ha precisato che i risultati storici ottenuti nella causa dei diritti umani, nello sviluppo dello stato di diritto socialista e nella costruzione della democrazia sono riconosciuti da chiunque non sia guidato da pregiudizi.

Ha inoltre affermato che, negli ultimi anni, la situazione dei diritti umani nell'Unione Europea è peggiorata, registrando problemi quali discriminazioni razziali, violazioni dei diritti di rifugiati e migranti, restrizioni alla libertà di espressione, crescita dell'intolleranza religiosa, ingiustizie giudiziarie e violenza contro le donne. Ignorare queste questioni e impartire lezioni agli altri Paesi, ha aggiunto il portavoce, rivela la natura ipocrita e la doppia morale europea.