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Sempre più europei favorevoli a legami più forti con la Cina nel settore tecnologico
Il sostegno pubblico a legami più stretti tra Europa e Cina è aumentato notevolmente, mentre crescono le richieste di una posizione europea più ferma nei confronti degli Stati Uniti e delle grandi aziende tecnologiche statunitensi, secondo un recente rapporto pubblicato martedì 17 dicembre.
L'indagine European Tech Insights 2025, condotta dal Center for the Governance of Change dell'IE University in Spagna, ha rilevato che il 29% degli europei preferisce ora che l'Europa si schieri con la Cina, rispetto al 14% del 2023. Allo stesso tempo, una quota significativa di intervistati ritiene che l'Europa debba adottare una posizione più decisa nei confronti degli Stati Uniti, soprattutto per difendere i propri interessi strategici e tecnologici.
Il rapporto ha mostrato un forte sostegno a legami più stretti con la Cina nell'Europa meridionale. In Spagna, il 52,8% degli intervistati ha dichiarato che l'Europa dovrebbe schierarsi con la Cina, la percentuale più alta tra i dieci Paesi intervistati. Seguono l'Italia con il 35% e la Francia con il 31,3%. Anche in questi Paesi il sostegno è aumentato significativamente rispetto al 2023.
Tuttavia, il rapporto suggerisce che questo cambiamento non indica un semplice riorientamento geopolitico. La maggior parte degli intervistati ritiene che il continente debba evitare il confronto e perseguire invece una posizione più equilibrata o autonoma nelle sue relazioni estere.
I dati a livello nazionale mostrano che, sebbene la preferenza per legami più stretti con gli Stati Uniti rimanga dominante in gran parte dell'Europa settentrionale e orientale, il sostegno si è notevolmente indebolito. In Germania, il 72% degli intervistati ha espresso un parere favorevole a relazioni più strette con gli Stati Uniti, rispetto all'84% del 2023. In Polonia e nel Regno Unito, il sostegno è sceso rispettivamente al 79,8% e al 78,9%.
Il divario generazionale è particolarmente evidente: quasi il 40% degli europei di età compresa tra i 18 e i 24 anni ha dichiarato di preferire che l'Europa si schieri con la Cina, rispetto al 22,6% degli ultrasessantacinquenni.
Il rapporto individua anche chiari limiti al sostegno pubblico alla riduzione della dipendenza economica dalla Cina. In tutta Europa, solo il 39,9% degli intervistati ha dichiarato di essere disposto ad accettare prezzi più elevati per i prodotti tecnologici, come smartphone, computer e veicoli elettrici, al fine di ridurre la dipendenza dalla Cina. Al contrario, il 60,1% si oppone a tale misura.
Il sondaggio ha coinvolto oltre 3.000 adulti in dieci Paesi europei: Estonia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Spagna, Svezia e Regno Unito, con campioni rappresentativi per età, genere, regione e livello di istruzione.
Il rapporto è stato redatto da un team di ricerca che comprende Diego Rubio, attuale direttore dell'Ufficio di Presidenza del Governo spagnolo, insieme ad altri ricercatori della IE University.
people.cn © People's Daily Online



