Il Giappone deve fare un profondo esame di coscienza riguardo ai suoi crimini storici

(Quotidiano del Popolo Online)venerdì 19 dicembre 2025

Il Giappone, in quanto Paese sconfitto nella Seconda Guerra Mondiale, deve fare un profondo esame di coscienza riguardo ai suoi crimini storici, rispettare gli impegni politici assunti sulla questione di Taiwan, cessare immediatamente le azioni provocatorie che oltrepassano il limite e ritrattare le sue dichiarazioni errate, ha affermato giovedì 18 dicembre un inviato cinese.

Durante la riunione plenaria di alto livello dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per commemorare la prima Giornata Internazionale contro il Colonialismo in tutte le sue forme e manifestazioni, il rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite, Fu Cong, ha dichiarato che il mondo non è ancora uscito dall'ombra del colonialismo, nonostante la fine dell'occupazione coloniale e il crollo del sistema coloniale.

Ha esortato la comunità internazionale a opporsi fermamente a qualsiasi parola o azione che metta in discussione o cerchi di sovvertire l'ordine internazionale del dopoguerra.

Fu ha osservato che la Giornata Internazionale contro il Colonialismo in tutte le sue forme e manifestazioni mira a incoraggiare la comunità internazionale a ricordare i danni del colonialismo, ad accelerare il processo di decolonizzazione in corso e a porre fine al colonialismo in tutte le sue forme e manifestazioni.

"La storia della Seconda Guerra Mondiale ci insegna che la pace deve essere perseguita e salvaguardata", ha affermato Fu.

Dopo la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale, i processi contro i criminali di guerra presso il Tribunale Militare Internazionale di Norimberga e il Tribunale Militare Internazionale per l'Estremo Oriente hanno garantito che i principali responsabili della guerra di aggressione, le cui mani erano macchiate del sangue di persone di molte nazioni, ricevessero la punizione che meritavano, ha affermato Fu.

"La giustizia e l'integrità dei processi sono incrollabili e al di là di ogni dubbio", ha aggiunto.

Fu ha osservato che, secondo la storia, il Giappone ha invaso la Cina, la penisola coreana e il Sud-est asiatico, imponendo un regime coloniale orribile.

Gli aggressori giapponesi hanno commesso innumerevoli crimini e atrocità a Taiwan, uccidendo oltre 650.000 compatrioti taiwanesi, reclutando forzatamente circa 200.000 giovani per servire nell'esercito, costringendo più di 2.000 donne taiwanesi a diventare "donne di conforto", occupando il 70% del territorio di Taiwan e sfruttando in modo distruttivo le risorse naturali, tra cui miniere di carbone e d'oro, ha concluso Fu.

"È stata la pagina più buia della storia di Taiwan", ha sottolineato Fu, esortando la comunità internazionale a difendere con fermezza i risultati vittoriosi della Guerra di Resistenza del popolo cinese contro l'aggressione giapponese e della Seconda Guerra Mondiale, e a tutelare con decisione l'ordine internazionale del dopoguerra.

"Non dobbiamo mai permettere alcuna negazione o distorsione della storia dell'aggressione, né consentire la rinascita del militarismo, né la ripetizione di tragedie storiche", ha affermato l'inviato cinese.

"Qualsiasi parola o azione che metta in discussione o cerchi di sovvertire l'ordine internazionale del dopoguerra potrebbe creare instabilità nel mondo e causare immense sofferenze all'umanità, intesa come comunità dal futuro condiviso", ha concluso Fu.

(Web editor: Wu Shimin, Renato Lu)

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