Guerra e pace nel momento più buio della II Guerra Mondiale in Cina

(Quotidiano del Popolo Online)martedì 14 dicembre 2021
Guerra e pace nel momento più buio della II Guerra Mondiale in Cina
L'ottava cerimonia commemorativa nazionale per le vittime del massacro di Nanjing tenutasi presso il Monumento alla memoria dei compatrioti vittime dell'esercito giapponese nel massacro di Nanjing. (13 dicembre 2021 - Xinhua/Ji Chunpen)

Il 13 dicembre segna la Giornata Nazionale della Memoria per le Vittime del Massacro di Nanjing, un'occasione per ricordare le vittime dell'invasione giapponese, per esporre le atrocità commesse dall'esercito giapponese e per custodire la pace che è così cara alla Cina, paese un tempo devastato dalle guerre.

I due incontri del presidente Xi Jinping con Xia Shuqin, sopravvissuta al massacro di Nanjing, fanno luce sul pensiero orientato alla pace del leader del Paese.

Xi ha incontrato per la prima volta Xia, allora 85enne, a Nanjing il 13 dicembre 2014, durante la cerimonia di stato per la prima Giornata Nazionale della Memoria per le Vittime del Massacro di Nanjing. Xia fu invitata alla cerimonia per l'inaugurazione di un monumento alle vittime del massacro.

Alla cerimonia, Xi e Xia, insieme a un adolescente, progenie di vittime del massacro, hanno svelato un "ding" commemorativo, un tipo di antico tripode in stile cinese. Il ding è stato inciso con 160 caratteri cinesi che raccontano la brutale storia del massacro di Nanjing e l'inizio del giorno della memoria. La pratica di incidere eventi storici su oggetti di bronzo risale a migliaia di anni fa in Cina.

"Non sono mai stato così emozionata in vita mia", ha detto Xia durante la cerimonia.

Il 13 dicembre 1937, le truppe giapponesi conquistarono Nanjing, allora capitale cinese. In un periodo di sei settimane, gli invasori uccisero più di 300.000 civili e soldati disarmati. La città fu saccheggiata, donne e persino ragazzine furono stuprate e un numero incalcolabile di cittadini fu ferito.

Xia, che allora aveva 8 anni, cadde in coma dopo essere stata pugnalata tre volte alla schiena da uno squadrone di soldati giapponesi che irruppero nella sua abitazione. In seguito fu svegliata dal pianto di sua sorella di 4 anni, solo per scoprire che gli altri sette membri della famiglia erano tutti morti.

Xi e Xia si sarebbero incontrati di nuovo tre anni dopo nello stesso giorno, per l'80° anniversario del massacro di Nanjing. Dopo aver appreso durante una mostra che i sopravvissuti al massacro ancora in vita non superavano i 100, Xi sottolineò la necessità di prendersi cura di tutti i sopravvissuti.

Dopo aver visitato la mostra, Xi notò Xia e si avvicinò per stringerle le mani, augurandole buona salute e lunga vita.

"Xi presta molta attenzione a coloro che hanno combattuto e sono morti nella guerra contro l'invasione giapponese, ai sopravvissuti al massacro di Nanjing e agli amici stranieri che hanno aiutato i cinesi durante il massacro, così come i loro parenti", ha affermato Zhang Jianjun, il curatore del Monumento alla memoria dei compatrioti vittime dell'esercito giapponese nel massacro di Nanjing, parlando della visita di Xi al museo nel 2017.

Fino a ottobre 2021, solo 61 sopravvissuti al massacro di Nanjing erano ancora in vita, con un'età media di 91 anni.

"Lo scopo del memoriale annuale per le vittime del massacro di Nanjing è evocare il desiderio e l'impegno per la pace di ogni persona di buon cuore, ma non prolungare l'odio", disse Xi parlando alla cerimonia commemorativa nel 2014.

"Solo se tutti amano e salvaguardano la pace e solo se tutti ricordano le tristi lezioni della guerra, può esserci speranza per la pace", disse Xi.

(Web editor: Xiang Shizhen, Renato Lu)

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