Corte Internazionale di Giustizia stabilisce che Israele ha l'obbligo consentire il passaggio degli aiuti a Gaza

(Quotidiano del Popolo Online)giovedì 23 ottobre 2025
Corte Internazionale di Giustizia stabilisce che Israele ha l'obbligo consentire il passaggio degli aiuti a Gaza
Corte Penale Internazionale dell'Aia, nei Paesi Bassi. (12 marzo 2025 - Xinhua/Peng Ziyang)

La Corte Internazionale di Giustizia ha affermato mercoledì 22 ottobre che Israele è tenuto a facilitare l'invio di aiuti umanitari a Gaza, compresa l'assistenza fornita dalle agenzie delle Nazioni Unite.

"Lo Stato di Israele, in quanto potenza occupante, è tenuto ad adempiere ai propri obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario", ha affermato la Corte nel suo parere consultivo giuridicamente non vincolante richiesto dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA).

La Corte ha affermato che Israele "ha l'obbligo di accettare e facilitare i programmi di soccorso ai sensi dell'articolo 59 della Quarta Convenzione di Ginevra", poiché la popolazione di Gaza "non è stata adeguatamente rifornita".

I giudici hanno esortato Israele "a garantire che la popolazione del Territorio Palestinese Occupato abbia a disposizione i beni essenziali per la vita quotidiana, tra cui cibo, acqua, vestiario, biancheria da letto, alloggio, carburante, forniture mediche e servizi".

"La potenza occupante non può invocare ragioni di sicurezza per sospendere tutte le attività umanitarie nel territorio occupato", ha affermato la Corte.

Israele è obbligato "a facilitare con tutti i mezzi a sua disposizione i programmi di soccorso [...] compresi gli aiuti forniti dalle Nazioni Unite e dalle sue entità, in particolare dall'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA), da altre organizzazioni internazionali e da Stati terzi, e a non ostacolare tali aiuti".

La Corte ha inoltre affermato che Israele deve "rispettare e proteggere tutto il personale e le strutture di soccorso e mediche" e proibire "l'uso della fame sui civili come metodo di guerra".

Il parere consultivo trae origine da una richiesta dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del dicembre 2024, che chiedeva alla Corte Internazionale di Giustizia di chiarire i doveri di Israele in quanto potenza occupante ai sensi del diritto internazionale e le sue responsabilità nel garantire un accesso umanitario senza ostacoli e nel sostenere le operazioni delle Nazioni Unite e di altri attori umanitari nei territori palestinesi.

Durante le udienze pubbliche sul caso, tenute dal 28 aprile al 2 maggio 2025, 39 Stati, le Nazioni Unite e organizzazioni regionali, tra cui la Lega degli Stati Arabi, l'Organizzazione per la Cooperazione Islamica e l'Unione Africana, hanno presentato dichiarazioni orali.

(Web editor: Feng Yuxin, Renato Lu)

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