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Cittadini giapponesi in piazza contro il vertice tra Giappone e Stati Uniti
La Premier giapponese Sanae Takaichi e il Presidente statunitense Donald Trump si sono incontrati per la prima volta a Tokyo il 28 ottobre. Negli ultimi giorni, i cittadini giapponesi hanno organizzato raduni e manifestazioni di protesta per esprimere il proprio profondo malcontento verso la visita di Trump.
Il 28 ottobre, decine di dimostranti provenienti da diverse parti del Giappone hanno esposto striscioni contro l'Alleanza per la Sicurezza Giappone-USA e cartelli con le scritte "No all'incontro Giappone-USA" e "Trump non è benvenuto" davanti alla Residenza Ufficiale del Primo Ministro, intonando slogan come "No ai colloqui di guerra" e "No alla visita di Trump in Giappone", prima di essere dispersi dalla polizia.
I membri del "Comitato di attuazione contro la visita di Trump in Giappone" hanno dichiarato che la guerra tariffaria e la militarizzazione dei dazi statunitensi costituiscono un evidente atto di violenza contro la globalizzazione economica, configurandosi essenzialmente come un tentativo di massimizzazione degli interessi nazionali statunitensi. La retorica sulla creazione di una "regione indo-pacifica libera e aperta" maschera in realtà il perseguimento dell'egemonia da parte del Giappone e degli Stati Uniti. Il Giappone dovrebbe intraprendere un percorso diplomatico indipendente anziché farsi coinvolgere nella strategia militare statunitense.

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