Un tuffo nella sinfonia culturale di Turandot (2)

(Quotidiano del Popolo Online)lunedì 10 novembre 2025
Un tuffo nella sinfonia culturale di Turandot
Una versione rivisitata di Turandot in scena allo Shaanxi Opera House di Xi'an, capoluogo della provincia dello Shaanxi, nella Cina nord-occidentale. (9 novembre 2025 - Shaanxi Opera House/via Xinhua)

Mentre le melodie eteree della canzone popolare cinese "Fiore di Gelsomino" si intrecciano con l'incalzante tenore di "Nessun Dorma", l'opera Turandot ha raggiunto un climax mozzafiato, lasciando circa 1.500 spettatori in un applauso scrosciante.

Domenica 9 novembre, una versione rivisitata della celebre opera di Puccini è stata messa in scena allo Shaanxi Opera House di Xi'an, capoluogo della provincia dello Shaanxi, nella Cina nord-occidentale, segnando il finale dell'undicesimo Silk Road International Arts Festival, durato 25 giorni.

Considerata una delle più grandi opere al mondo, Turandot racconta la storia di una bellissima principessa cinese che decreta che qualsiasi principe che desideri sposarla debba risolvere tre enigmi, pena la morte.

In questa produzione, il tenore italiano Marco Berti ha interpretato il ruolo di Calaf, un principe tartaro che alla fine scioglie il cuore di ghiaccio della principessa con l'amore.

"Turandot è nata dalla curiosità degli occidentali per la Cina. Puccini non visitò mai la Cina durante la sua vita, eppure la canzone popolare cinese "Fiore di gelsomino" divenne il suo punto di riferimento per comprendere il Paese e fu utilizzata come motivo centrale per la protagonista Turandot", ha affermato Berti.

Secondo Berti, Turandot è un punto di collegamento tra Occidente e Oriente. "L'opera fonde delicate melodie cinesi con riferimenti ai rituali cinesi dell'antichità, creando un'atmosfera che permette al pubblico occidentale di percepire l'essenza della storia e della cultura cinese. Per il pubblico cinese, introduce le convenzioni operistiche occidentali e le tradizioni sinfoniche", ha affermato.

"Per anni, Turandot è stata un esempio iconico di scambi culturali tra Cina e Italia, ed è per questo che abbiamo deciso di riorganizzarla", ha affermato Wang Wentao, project manager dell'opera allo Shaanxi Opera House.

Secondo Wang, il teatro è stato inaugurato nel 2017 con la sua prima rappresentazione autoprodotta di Turandot e, a differenza di alcune versioni occidentalizzate che enfatizzano l'esotismo, questa produzione mirava a mettere in risalto la cultura orientale.

Il team di produzione ha ideato costumi e scenografie che mettessero in risalto gli elementi culturali cinesi, incorporando la tradizionale opera Qinqiang, un genere popolare risalente alla dinastia Zhou occidentale (1046-771 a.C.), insieme a motivi ornamentali caratteristici della dinastia Tang (618-907).

Il regista italiano Lorenzo Nencini, che ha curato la reinterpretazione di questa rappresentazione, ha sottolineato di considerare Turandot più una fiaba che un dramma realistico. Pur rimanendo fedele alla partitura originale, ha incorporato proiezioni e costumi vivaci per creare un mondo fantastico visto attraverso gli occhi di un bambino. Ad esempio, all'inizio del secondo atto, i tre ministri - Ping, Pang e Pong - sono raffigurati mentre giocano su un'altalena e un cavallo di legno.

"Ogni produzione è un'avventura diversa", ha affermato Nencini, che in precedenza aveva curato la produzione di altre due versioni di Turandot.

L'anno prossimo ricorrerà il centenario del debutto di Turandot. Essendo una delle opere più rappresentate al mondo, il suo fascino intramontabile risiede nelle sue melodie accattivanti, nei testi eleganti, nel fascino orientale, nella celebrazione dell'amore e molto altro ancora.

"Ciò che è sempre interessante nei capolavori è che puoi trovarvi sempre cose nuove, proprio come registi con background diversi che portano a finali diversi della storia", ha detto Nencini, aggiungendo che la popolarità dell'opera dimostra come la musica possa trascendere le culture e trovare risonanza nelle persone di epoche e Paesi diversi, con le generazioni più giovani che trovano il loro modo di accoglierla insieme al pubblico più anziano.

(Web editor: Feng Yuxin, Renato Lu)

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