La Cina sollecita al multilateralismo nella proibizione delle armi chimiche

Wang Daxue, vice Direttore Generale del Dipartimento per il Controllo degli Armamenti del Ministero degli Affari Esteri cinese e capo della delegazione cinese alla 30a sessione della Conferenza degli Stati Parte della Convenzione sulle Armi Chimiche (CSP-30), tiene un discorso durante un evento a margine ospitato dalla delegazione cinese all'Aia, nei Paesi Bassi. (24 novembre 2025 - Xinhua)

La Cina ha fatto appello a tutti gli Stati membri dell'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW) affinché promuovano un autentico multilateralismo e migliorino la solidarietà e la cooperazione.

"Negli ultimi anni, sotto l'influenza della geopolitica, l'OPCW ha assistito a una crescente tendenza alla politicizzazione e alla divisione, che sta mettendo in discussione la tradizione del processo decisionale consensuale", ha dichiarato Wang Daxue, un alto diplomatico cinese, durante un evento a margine ospitato dalla delegazione cinese alla 30a sessione della Conferenza degli Stati Parte della Convenzione sulle Armi Chimiche (CSP-30), inaugurata lunedì 24 novembre.

"Il dialogo e la comunicazione costruttivi tra gli Stati Parte stanno diminuendo e la richiesta di un voto è sempre più frequente", ha affermato Wang, vicedirettore generale del dipartimento per il controllo degli armamenti del Ministero degli Affari Esteri cinese e capo della delegazione cinese.

In un documento di posizione, la Cina ha proposto quattro iniziative, tra cui l'adesione all'oggetto e allo scopo della Convenzione sulle Armi Chimiche, il sostegno del multilateralismo, la salvaguardia dei diritti e degli interessi legittimi dei Paesi in via di sviluppo e il rafforzamento della solidarietà e del coordinamento.

"La Cina chiede di mantenere le caratteristiche tecniche dell'OPCW ed evitare la politicizzazione del suo lavoro", ha affermato Lyu Xiaodong, vice rappresentante permanente della missione cinese presso l'OPCW.

Rappresentanti di Brasile, Uganda, Venezuela, Russia, Qatar, Mongolia e altri Paesi hanno espresso il loro sostegno alle iniziative cinesi.

"L'OPCW dovrebbe continuare a prendere decisioni per consenso. Ma allo stesso tempo, le divisioni che affrontiamo nel mondo ci hanno portato a una realtà diversa, in cui raggiungere un consenso non è stato facile", ha dichiarato al pubblico la rappresentante permanente dell'Uganda presso l'OPCW, Mirjam Blaak Sow.