Legislatori e studiosi si riuniscono a Tokyo per esortare il Primo Ministro Takaichi a ritirare le sue osservazioni su Taiwan

Presentatrice legge un appello congiunto che chiede al Primo Ministro Sanae Takaichi di ritrattare le sue dichiarazioni, tornare al punto di partenza della normalizzazione delle relazioni tra Giappone e Cina e promuovere lo sviluppo di relazioni amichevoli tra Giappone e Cina, durante l'incontro a Tokyo. (2 dicembre 2025 - Xinhua/Jia Haocheng)

Diversi legislatori e studiosi giapponesi di spicco si sono riuniti martedì 2 dicembre presso l'edificio degli uffici dei membri della Camera dei Consiglieri per esortare il Primo Ministro Sanae Takaichi a ritrattare le sue recenti dichiarazioni errate su Taiwan.

L'incontro si è svolto con l'obiettivo di chiedere a Takaichi di ritirare le sue dichiarazioni che collegavano una "situazione di minaccia alla sopravvivenza" del Giappone alla questione di Taiwan e di tornare alla normalizzazione delle relazioni tra Giappone e Cina.

Intervenendo all'evento, l'ex funzionario del Ministero degli Esteri Ukeru Magosaki ha sostenuto che le dichiarazioni di Takaichi compromettono la Dichiarazione Congiunta Sino-Giapponese del 1972.

Kumiko Haba, professoressa emerita presso l'Università Aoyama Gakuin, ha affermato che le dichiarazioni di Takaichi su Taiwan erano "estremamente pericolose", sottolineando che le sue osservazioni avrebbero chiaramente violato l'articolo 9 della Costituzione giapponese e il diritto internazionale.

Anche Sachika Takara, membro della Camera dei Consiglieri, si è rivolta all'assemblea, affermando che Takaichi dovrebbe ritirare le sue dichiarazioni e farne un punto di partenza per ricostruire le relazioni tra Giappone e Cina e allentare le crescenti tensioni.

I partecipanti hanno lanciato un appello congiunto chiedendo a Takaichi di ritrattare le sue dichiarazioni, tornare al punto di partenza della normalizzazione delle relazioni tra Giappone e Cina e promuovere lo sviluppo di relazioni amichevoli tra Giappone e Cina, appello che ha ricevuto un forte sostegno da diverse decine di partecipanti.

L'appello afferma che le dichiarazioni di Takaichi avevano seriamente danneggiato le fondamenta delle relazioni bilaterali dalla normalizzazione e gli interessi nazionali del Giappone. Ribadisce che la questione di Taiwan è interamente una questione interna della Cina e sollecita il Giappone a rispettare i quattro documenti politici tra i due Paesi e ad aderire al principio di una sola Cina.